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ACQUA INFORMATA E MEMORIE DELL’ACQUA
Emilio del Giudice e la sua osservazione della danza delle molecole.
Emilio del Giudice, scienziato rigoroso e disinvolto, mai sazio di sapere: è stato un uomo nato postumo e un Maestro. Tristemente venuto a mancare nel 2014 in una fase ancora molto attiva e ricca della sua incredibile vita, Emilio del Giudice è stato uno dei più brillanti fisici teorici contemporanei. Il contributo scientifico sulle proprietà dell’acqua che ci ha lasciato in eredità è straordinario e carico di quella preziosità che nel tempo porterà frutti di inestimabile valore di cui tutta l’umanità potrà beneficiare. Benché ormai in pensione da tempo come professore universitario, Del Giudice non smise mai di essere un assetatissimo ma umile ricercatore antidogmatico, per nulla attaccato alla sfilza di eccellenti risultati e riconoscimenti già ottenuti, ma sempre proiettato verso nuovi territori di conquista. La sua grande ed inimitabile capacità di comunicazione nasceva dalla commistione di diversi fattori: la totale comprensione e padronanza della materia da lui investigata e maneggiata, l’approccio tipicamente antidogmatico nei confronti dei paradigmi della fisica a lui contemporanea, la peculiare veracità e simpatia del suo carattere (tipicamente influenzato da un’innata ironia partenopea), la profonda onestà intellettuale che gli permetteva di concedersi il lusso di assumere posizioni non in linea con le logiche di profitto economico tipiche del sistema. Celebri in questo senso rimangono le sue posizioni divergenti riguardo alla ricerca sulle nuove fonti di energia. Emilio del Giudice infatti, non reputava così importante rivolgere l’attenzione verso potenziali nuove fonti energetiche, ma puntare invece ad una progettazione di macchine e motori che ne consumassero molta di meno, con l’obiettivo di smettere di alimentare le avide logiche del business: atteggiamento costruttivo e risolutivo che avrebbe consentito una notevole percentuale di annullamento del problema.
Del Giudice nacque a Napoli nel 1940 dove svolse anche i primi anni della sua attività di scienziato. Divenne ben presto assistente alla cattedra di Fisica Teorica presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Napoli per ottenere la cattedra nel 1966. Fu membro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e successivamente di altri prestigiosi Istituti di ricerca internazionali, e durante la sua carriera di scienziato portò avanti una serie di brillanti e riconosciute ricerche che spaziavano tra meccanica quantistica, teoria delle stringhe, fisica dei sistemi biologici, teoria quantistica dei campi, struttura dell’acqua, processi coerenti della materia e fusione fredda (negli anni 80 insieme col Prof. Giuliano Preparata, uno tra i massimi esponenti della fisica teorica mondiale deceduto nel 2002). Proprio con Giuliano Preparata iniziò una collaborazione intensissima e ricca di risultati per giungere alla base di quella che è oggi la fisica strettamente collegata alle dinamiche biologiche, cominciando a concepire la teoria del dominio di coerenza dell’acqua, tema ulteriormente indagato col premio Nobel Luc Montagnier e infine col suo gruppo di studio più recente, tra i cui componenti figurano anche Alberto Tedeschi, ingegnere inventore della piastra White® (tecnologia che rende l’acqua supercoerente) e il dott. Getullio Talpo, inventore della macchina Quec-Phisis ™, venuto a mancare nel 2006.